sabato 28 aprile 2012

IL MAIS (scienze)

IL MAIS
Il mais è un cereale originario dell’America Centrale. Con il mais possiamo preparare molte prelibatezze. Ci sono delle grandi differenze nel suo consumo nel mondo:

- Un beninese mangia al giorno 160 g di mais
- Un brasiliano mangia al giorno 66 g di mais
- Un americano mangia al giorno 24 g di mais
- Un italiano mangia al giorno 14 g di mais
- Uno svedese mangia al giorno 4 g di mais
- Un russo mangia al giorno 1 g di mais







IL FRUMENTO (scienze)

IL FRUMENTO
Il frumento o grano è noto fin dai tempi più antichi e rappresenta ancora oggi, soprattutto nelle zone temperate, la principale fonte di cibo per l’uomo.
Il frumento è originario dell’Asia – Sud Occidentale; attualmente viene coltivato in tutti i continenti e la produzione mondiale è costantemente aumentata negli ultimi anni, raggiungendo nel 1993 i 564 milioni di tonnellate.
 I principali produttori sono Cina e Canada. I paesi dell’Unione Europea, tra cui spicca la Francia, hanno una produzione complessiva pari al 15 % del totale mondiale. In Italia si coltivano circa 2.280.000 ha, con prevalenza di frumento duro, e si producono complessivamente 80 milioni di quintali di cui 39.000.000 derivano dal grano tenero e 41 da quello duro. Con il grano, tra le altre cose, si cucina il couscous.



IL RISO (scienze)

IL RISO


Il riso (oryza sativa) è un prodotto fondamentale per l’alimentazione umana, soprattutto per le popolazioni indocinesi che ne consumavano 100 – 170 Kg all’anno a testa. In Europa ed in America del Nord i consumi sono limitati (4 – 6 Kg a testa). E’ una graminacea annuale, molto sensibile ai cambi di temperatura; la coltura si attua in terreni sommersi che mantengono la temperatura più costante. E’ evidente, quindi, che il riso può essere coltivato solo in aree ricche di acqua. Il riso viene coltivato sin dall’ antichità e su esso esistono molte leggende.




IL PANE NELL’ANTICA ROMA (storia)


IL PANE NELL’ANTICA ROMA
Il pane si divideva essenzialmente in tre qualità principali : il pan nero di farina stacciata rada che veniva consumato  principalmente dai poveri, il pane bianco (panis secondarius) che era migliore del precedente, più bianco ma non finissimo e il pane bianco di lusso (panis candidus, mundus) fatto con farina finissima che veniva consumato principalmente dai ricchi.
Si ricorda anche il pan da cani (panis furfureus) fatto con la crusca.Il pane veniva cotto in forno o in recipienti speciali (panis clibanicus).Di seguito un elenco dei vari tipi di pane con il nome originale.
“cibarius”, un pane scuro poco costoso;
“secondarius”, fatto con farina integrale;
“autopyrus”, un pane nero fatto con farina non setacciata;
“siligeneus”, pane bianco di grano tenero;
“parthicus”, un pane spugnoso;
“furfureus”, pane fatto con la crusca;
“pane d’Alessandria”, cotto con gli spiedi;
“piceno”, cotto in pentola di coccio che si rompe di fronte ai coomensali
      
“adipatus”, pane condito con il lardo;
“bucellatus”, un pane biscottato;
“ostearus”, fatto per accompagnare le ostriche.



I pasti dei Romani


Macinatura del grano dei Romani

LA STORIA DEL PANE (storia)

LA STORIA DEL PANE

LA PREISTORIA
Nelle caverne degli uomini primitivi gli archeologi hanno ritrovato chicchi di cereali che venivano utilizzati come alimento integrante della carne. I chicchi di cereali venivano frantumati fra due pietre e poi mescolati con acqua per preparare una pappa cruda molto nutriente.



NELL'ANTICO EGITTO 


Nell’antico Egitto crescevano numerose piante fra le quali vari tipi di cerali. Le terre lungo il Nilo, grazie al limo, erano molto fertili e adatte alla coltivazione. Gli egizi fra tante piante scelsero il frumento come base della loro alimentazione.
Nelle famiglie più ricche erano le serve che avevano il compito di frantumare nel mortaio i chicchi e di separare con il setaccio la parte nutritiva del chicco dall’involucro che lo racchiude per poi macinarli tra due pietre. La farina così ottenuta veniva mescolata con l’acqua, impastata a lungo e cotta su pietre.
Più tardi la cottura del pane migliorò perché la pietra fu chiusa con un vaso oppure, il pane, veniva cotto in una buca scavata nel terreno e rivestita di pietra nella quale si accendeva un fuoco.

Quando la temperatura era abbastanza alta il fuoco veniva spento, la cenere tolta e al suo posto veniva messo il pane. La buca veniva chiusa con una grossa pietra mentre al suo interno il pane cuoceva lentamente.
I primi forni in argilla erano a forma di cono e sulla sua parte esterna veniva appoggiato il pane che quando era cotto cadeva a terra. Dopo aver scoperto la lievitazione gli egizi inventarono un nuovo forno. Internamente il forno era diviso in due parti; nella parte inferiore ardeva il fuoco e in quella superiore, cuocevano il pane.


Il pane lievitato è più soffice e digeribile e molte sono le ipotesi di come avvenne questa scoperta ma quella che ci piace di più è: Un giorno una serva versò per sbaglio della birra sull’impasto di pane. Per paura di essere sgridata non disse nulla e continuò ad impastare la pasta che poi fu cotta. Quel pane era veramente più buono e soffice degli altri e da quel giorno gli egizi preferirono il pane lievitato.
Insieme alla Birra il pane costituiva la base dell’alimentazione di tutta la popolazione: era il salario del contadino e nelle tombe insieme ad oggetti preziosi gli egizi posavano il pane perché il defunto non soffrisse la fame.


IN GRECIA

In Grecia a causa del clima e del tipo di terreno, la coltivazione del grano era molto scarsa. Per questo motivo i greci cominciarono ad importare frumento dall’Egitto, dalla Sicilia e dalle terre bagnate dal Mar Nero. I greci raggiunsero una grande abilità nella preparazione di pane e focacce che condivano con olio, ammorbidivano con latte, aromatizzavano con pepe e altre erbe, impastavano con il vino e il miele. All’inizio erano le donne che si occupavano della panificazione poi furono gli uomini. I fornai greci furono i primi a lavorare il pane di notte, in modo che la gente al mattino, lo trovasse cotto, fresco e croccante.




IN ITALIA: I ROMANI
Gli antichi popoli Italici vivevano in un territorio fertile che coltivavano a cereali, tra cui il farro, allora molto diffuso e da cui deriva la parola farina. I Romani utilizzavano il farro anche sotto forma di focacce salate. Solo dopo aver conquistato i greci scoprirono il pane di frumento lievitato. In breve si diffusero i primi forni pubblici, dove lavoravano molti fornai greci portati a Roma come schiavi.

 I romani utilizzavano due diversi tipi di lievito: uno era fatto con il miglio mescolato al vino dolce e lasciato a fermentare per un anno, l’altro con crusca di frumento lasciata a macero per tre giorni nel vino dolce e poi fatta essiccare al sole. I romani producevano molti tipi di pane e di focacce unendo alla pasta vari ingredienti. Ai romani il pane piaceva molto, al mattino lo inzuppavano nel vino, a pranzo lo mangiavano con verdure e olive, a cena anche con le mele.
Le macine fatte di pietra di lava venivano fatte ruotare grazie allo sforzo degli schiavi o degli animali.
Durante l’Impero romano Vitruvio inventò un mulino ad acqua che macinava i chicchi di cereali ma la sua invenzione non si diffuse. Solo più tardi in Francia Quinto Candido Benigno fece costruire otto mulini mossi contemporaneamente da un forte getto d’acqua che producevano una grande quantità di farina.


NEL MEDIOEVO
Nel IX e X non era facile trovare farina e pane perché i campi erano stati abbandonati durante le invasioni barbariche e non producevano raccolti sufficienti per sfamare la popolazione. Nei conventi però i monaci continuavano a coltivare i cereali e la vite. Nei feudi che a quel epoca si diffusero in tutta Europa i contadini lavoravano nelle terre del feudatario e in cambio ricevevano una parte del raccolto e il pane che erano obbligati a cuocere nel forno del padrone. Il pane del contadino era fatto con poca farina e molta crusca e spesso venivano utilizzati cereali meno pregiati come il miglio.
Al castello invece il feudatario aveva cibo pregiato e pane in abbondanza. Nel Medioevo il sistema più diffuso per macinare il grano era quello romano con i mulini ad acqua. Il mulino era protetto da leggi severe perché era molto costoso costruirne uno tutti coloro che lo utilizzavano dovevano pagare una tassa. Il mugnaio doveva sempre pesare il grano prima di macinarlo per restituire al proprietario la giusta quantità di farina. Il suo lavoro veniva pagato in natura cioè in farina. I fornai potevano esercitare il loro mestiere dopo un lungo tirocinio come garzoni. Dopo il tirocinio il garzone giurava davanti alle autorità di cuocere pane a sufficienza e di non barare sulla qualità e quantità del pane. La consegna del pane a domicilio è nata nel medioevo. Il garzone lo portava ai clienti dentro una gerla.
I contadini pagavano il fornaio una volta al mese, ogni acquisto veniva registrato su una tavola di legno che serviva come “libretto” delle spese. Il fornaio era tenuto a produrre e a consegnare pane ben cotto, pena un’ammenda in denaro. Il consumatore era tutelato: se il fornaio non cuoceva bene il pane, doveva rifare l‘infornata e risarcire i clienti. Nei secoli XVII e XVIII vi furono lunghi periodi di carestia. Il pane e la farina erano razionati e nei periodi più critici e difficili furono diffusi alcuni trattati in cui si consigliava alla gente di sostituire la farina con altre sostanze vegetali come la farina di ghiande e di lupidol, le foglie di olmo; per sfamarsi pero c’era bisogno di ben altro. In Italia il grano venne sostituito dal mais e i contadini si nutrivano di polenta e rape, che grattugiavano e mescolavano a farina di segale e serviva per fare un pane povero.
Dal 1200 in Francia tutti mestieri vennero regolati da leggi i mugnai e i fornai appartenevano alle rispettive corporazioni.

L’AGRICOLTURA DALL’800 A OGGI
Con i fertilizzanti chimici l’agricoltura cominciò a produrre una quantità maggiore di frumento e cereali. L’utilizzo di sostanze chimiche, però, altera l’equilibrio biologico e può facilmente inquinare le acque.

Prima di tutto l'uomo (italiano)

Prima di tutto l'uomo

Ama l’uomo:
non vivere su questa terra
come un inquilino
o come un villeggiante
nella natura.
Vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre.
Credi al grano,
alla terra, al mare,
ma, prima di tutto, ama l'uomo.
Senti la tristezza
del ramo che secca,
Del pianeta che si spegne,
della bestia che è inferma,
ma, prima di tutto, la tristezza dell'uomo.
Che tutti i beni terrestri
ti diano a piene mani la gioia,
ma prima di tutto che l’uomo
ti dia a piene mani la gioia.
Nazim Hikmet

Analisi del testo (classi V A e V B)1) Da quanti versi è composta la poesia?La poesia è composta da diciannove versi.

2) Qual è il tema centrale della poesia?Il tema centrale della poesia è l’amore, ma essa è anche un inno all’uomo e alla natura.

3) Chi è l’autore della poesia?L’autore della poesia è Nazim Hikmet.

4) A chi è indirizzata questa poesia?La poesia è indirizzata al figlio Mehnet nato in Turchia nel 1951, anno in cui il poeta si trovava in esilio in Russia. Tramite questi versi Hikmet invita suo figlio ad amare gli uomini per sempre e ad avere fiducia in essi.

5) Qual è il messaggio che l’autore ha voluto esprimere con la sua poesia?Il messaggio che l’autore ha voluto esprimere con la sua poesia è senz’altro un messaggio di speranza che tutti possiamo fare nostro. E’ giusto ottenere gioia dalla e sentirsi parte di essa, avere pietà per la sofferenza della vita ad ogni livello (il ramo secco, l’animale ammalato) ma al centro del nostro impegno deve esserci l’uomo.

6) Com’è il linguaggio usato dall’autore?

Il linguaggio usato dall’autore è semplice e scorrevole.

Commento (classi V A e V B)
L’autore della poesia “Prima di tutto l’uomo” è Nazim Hikmet.
Tramite questi versi il poeta invita suo figlio Mehnet ad amare gli uomini e ad avere fiducia in essi.
Il tema centrale della poesia è l’amore. Essa, infatti, è un testamento d’amore e di elogio dei veri valori che fanno l’uomo e che saranno sempre garanzia dei tempi futuri.
La poesia è molto bella perché esprime sentimenti affettuosi e paterni che rivelano un animo sensibile verso tutta l’umanità e verso tutta la natura, infondendo speranza in ognuno di noi.
La lettura della poesia è scorrevole perché il linguaggio è semplice.

Parafrasi
Ama l’uomo, non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre.
Credi al grano, alla terra, al mare, ma soprattutto credi nell'uomo.
Senti la tristezza del ramo che si secca, dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che soffre, ma soprattutto senti la tristezza e il
dolore dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra, ma soprattutto ti dia gioia l’uomo.


Elaborati classe V A - Creare presentazioni 
Elaborati di William Consonni, Alessia Radiconi, Francesco Bartolini, Lorenzo Cammorata,Chiara Friozzi, Omar Khouribech, Diletta Falconi, Martina Zitelli, Francesco D'Aloia

Elaborati V B - Slideshow musicale
Elaborati di Giulio Farinelli, Giada Zambernardi, Kevin Ronchini, Michele Cavalletto, Giorgio Harea, Carlotta Verrengia, Federico Ambrogi , Niccolò Macchiano

martedì 24 aprile 2012

Ci presentiamo....V B

Ci presentiamo....V B
Mi chiamo Michaeluca e frequento 5 elementare. Mi chiamo cosi perchè  a mia mamma piaceva Michael Jechson e a mio padre piaceva Luca e cosi è nato il mio nome. Sono un bambino abbastanza alto e di corporatura robusta. Ho i capelli castani molto corti, il viso rotondo con due guance mote baffute e gli occhi marroni.  Il mio peggior difetto è quello di assere pigro, ma ha anche dei pregi, sono affettuoso e generoso con tutti.
MICHAELUCA ROMPOSELLI

Cari lettori, mi chiamo Giada, ho  dieci anni e ho questo nome perché ai  miei  genitori piace la pietra verde.
Sono  una bambina di  statura normale, ho  grandi occhi  color marrone,  il naso regolare, la bocca grande, molto spesso sorridente e i capelli lunghi color castano che lego sempre in una coda.
Ciò che mi piace  di più del mio carattere, che non vorrei cambiare, sono la  simpatia e la generosità, il fatto di essere sempre sorridente e quella di obbedire ai miei genitori.
Io non ho passioni  segrete, però mi piace leggere, disegnare  senza essere disturbata. Quando sono felice  non  voglio rimanere in solitudine , ma stare  con altre persone  e andare in bicicletta o giocare  a tennis. Mi piace molto leggere i libri di Geronimo Stilton, di orrore  e d’avventura .
GIADA ZAMBERNARDI

Mi chiamo Kevin, un nome non italiano che anche se si pensa sia americano in realtà è celtico e vuol dire "bianco, puro, gentile ." Ho dieci e mezzo e frequento la V elementare. Sono un bambino con gli occhi verdi, alto e robusto. La mia carnagione è molto chiara ed ho tante lentiggini sul naso a patata. Ho la bocca piccola e sottile , anche se sono un gran chiacchierone . Ho un carattere un po’ impulsivo, anche se i miei momenti di rabbia passano molto in fretta. Sono sempre allegro e felice , amo stare in compagnia e giocare con gli amici. Fra i miei pregi penso che ci sia ano la generosità, la spontaneità e l’ educazione. Per quanto riguarda i difetti è difficile trovarli da solo, ma la mamma dice sempre che sono un prepotente e un gran mangione. Il mio sogno nel cassetto è assomigliare a Predator , personaggio alieno del mio film preferito. Anche se sono figlio unico ho tanti amici ultimamente mi capita spesso di pensare a cosa farò da grande, adoro i dinosauri e vorrei fare il paleontologo per scoprire e studiare nuove specie vissute milioni d’anni fa.
KEVIN RONCHINI


Mi  chiamo  Fatima  Rhallab  e  i  miei  genitori  mi  hanno  chiamata  così  perché  questo  nome  apparteneva   a  mia nonna. Ho  dieci  anni  e  frequento la    5  elementare. Sono  di  statura  alta  e  di  corporatura  magra. Ho  gli  occhi  marrone  scuro  e  i  capelli  lunghi  e  castani. Mi  piace  giocare,  scherzare,  ma  soprattutto  fare  gli  scherzi. Quando  sono  felice  saltello, ma  quando  sono  triste  non parlo  con  nessuno. La  parte  del  progetto  il “Il  libro  della  vita”  che  a  me  è  piaciuto  di  più  è  stato  quello  di  italiano  perché  ho  scoperto  la  poesia  e  l’ho  rappresentata  col  disegno.
Fatima Rhallab

Mi chiamo Michele ho 10 anni e frequento la 5 elementare. Sono alto e magro come un grissino. Ho i capelli corti e castani con sopraciglie folte e scure, gli occhi a mandorla di color marrone, furbi quando mi sento bene, ma tristi e svogliati quando sto male. Sono un bambino onesto, educato e gentile, ma quando mi arrabbio divento una furia. Mi piacerebbe essere più loquace perché quando devo rispondere non dico mai tutto quello che vorrei. Mi piace molto l’atletica che pratico da 5 anni la mia specialità è la corsa.
MICHELE CAVALETTO


MI CHIAMO FEDERICO E HO 11 ANNI.
SONO ALTO PER LA MIA ETA, MA TROPPO MAGRO. HO I CAPELLI CASTANO SCURO, GLI OCCHI MARRONI, ILNASO PICCOLO, LA BOCCA CARNOSA, E LA CARNAGIONE PALLIDA CON QUALCHE LENTIGGINE SOTTO GLI OCCHI.SONO UN PO' PIGRO, PERCIO' NON MI PIACE FARE SPORT. SONO UN DORMIGLIONE, DORMIREI TUTTO IL GIORNO. ADORO IL LETTO, SE FOSSE PER ME CI MANGEREI, CI FAREI I COMPITI E CI GUARDEREI LA TV. SONO UN BAMBINO TRANQUILLO, NON MI ARRABBIO QUASI MAI ED E' PER QUESTO CHE HO MOLTI AMICI. MI PIACE STUDIARE SCIENZE E ITALIANO (SOPRATTUTTO GRAMMATICA), MA CIO' CHE MI PIACE DI PIU' E' STARE CON GLI AMICI.
QUEST' ANNO A SCUOLA CON LE MAESTRE ABBIAMO LAVORATO SUL PROGETTO "IL LIBRO DELLA VITA" . A ME E' PIACIUTO MOLTO LA PARTE DI ITALIANO RELATIVA ALLA POESIA PERCHE' ABBIAMO AFFRONTATO IN MODO SEMPLICE I GRANDI PROBLEMI DEL MONDO COME IL RAZZISMO, L' INDIFFERENZA, ECC.
FEDERICO AMBROGI


Mi chiamo Gabriele ed ho 10 anni. I miei genitori mi hanno chiamato così perché essendo nato molto piccolo hanno pensato all’ Arcangelo Gabriele che mi proteggesse. Non sono tanto alto, ma sono magro. Ho i capelli color castano, gli occhi marroni, il naso a patatina e la bocca piccola. Ho il difetto di essere poco ordinato, ma ho tanti pregi: sono gentile, amico di tutti, ubbidiente ed educato. Mi piace molto lo sport, infatti pratico Atletica da 2 anni e la corsa è la mia specialità
Il lavoro del progetto “Il libro della vita “ che mi è piaciuto di più è stato quello relativo all’ argomento del pane affrontato in Scienze, Storia e Religione.
Gabriele Galloni


Mi chiamo Gennaro e ho dieci anni. Ho i capelli castani e corti, le sopracciglie folte, gli occhi grandi, rotondi e di colore verde chiaro, il naso piccolo, la bocca carnosa e il viso paffuto. Sono permaloso e mi piacerebbe non esserlo perché so che posso diventare antipatico agli altri, ma sono anche socievole, simpatico, gentile e dolce. Sono appassionato di nuoto che pratico regolarmente due volte alla settimana.  Quando sono felice sorrido e scherzo con tutti, invece quando sono triste mi chiudo in camera mia e non voglio parlare con nessuno. A scuola abbiamo partecipato al progetto “Il libro della vita”. E’ stato un progetto che ha coinvolto tutte le materie, ma la parte che mi è piaciuta di più è stata quella di italiano perché abbiamo lavorato sulla poesia e sull’ illustrazione di essa.
Gennaro Caso


Mi chiamo Giulio e ho quasi 11 anni. Sono di statura medio - alta e di corporatura robusta. Ho i capelli castani, gli occhi marroni con sfumature verdi e ciglia lunghe. Sono puntiglioso e polemico, ma sono anche altruista, infatti regalo volentieri le mie cose, però solo a chi, secondo me se le merita. Sono estroverso e sempre allegro, mi piace stare con gli amici, ma non mi piace la confusione e sono contrario a tutte le ingiustizie. Piango raramente e quando lo faccio o è per gioia o per rabbia. Mi piace molto leggere, infatti leggo tanti libri e quelli che ho letto li rileggerei tutti. Pratico atletica 2 volte alla settimana e l' anno prossimo la praticherò a livello agonistico. Quest'anno a scuola abbiamo lavorato sul progetto "Il Libro della Vita " e non c'è una parte di esso che mi è piaciuta di più perchè sono stato interessato a tutti gli argomenti che si sono trattati.
GIULIO FARINELLI


Mi chiamo Niccolò e frequento la 5 elementare. Ho una corporatura magra e longilinea , la pelle chiara, gli occhi azzurri, il naso un po' a patata e la bocca e la bocca con grandi dentoni. Caratterialmente sono un bambino come tanti con i difetti e i pregi. Ad ed esempio quando mi arrabbio spesso non riesco a controllarmi e so che è una sbagliata ma sono soprattutto un bambino sensibile e generoso.
NICCOLO’ MACCHIANO


Mi chiamo Niccolò, ho 10 anni e frequento la V elementare. Sono un bambino alto e robusto. Ho i capelli e gli occhi neri come l' oscurità e il carbone, il naso a forma di patata e la bocca regolare con le labbra carnose. Sono un bambino altruista, scherzoso e gentile: non farei del male nemmeno a una mosca. Quando sono molto felice saltello e parlo in continuazione, invece quando sono una"furia" mi chiudo a chiave in camera mia e alzo il volume della televisione al massimo, finchè la mamma non entra a farmi ragionare. Sono un gran lettore perchè tramite la lettura posso approfondire le mie conoscenze e formarmi una buona cultura. Quest’ anno con le maestre abbiamo realizzato il progetto”Il Libro della Vita” che ha coinvolto tutte le materie. Le parti che mi sono piaciute di più sono state quelle relative alle scienze e alla storia.
Niccolò Rosignoli


Sono una bambina di dieci anni, mi chiamo Carlotta e frequento la classe quinta elementare.
Sono alta e di corporatura media.
Ho i capelli lunghi fin sotto le spalle di colore castano, gli occhi grandi e marroni, le ciglia lunghe, la bocca piccola.
Sono una bambina testarda e a volte prepotente, ma sono anche molto buona, gentile e anche generosa.
La mia passione segreta è il canto, infatti mi piacerebbe molto frequentare una scuola di canto.
quest'anno abbiamo realizzato con le maestre il progetto "Il libro della vita" e le parti che mi sono piaciute di più sono state quelle relative a Scienze e Italiano perchè ho scoperto nuove cose ed ho apprezzato la poesia.
CARLOTTA VERRENGIA


Mi chiamo Alessandra, ho 10 anni e frequento la V elemenyare.Sono di corporatura esile e di statura media. Ho i capelli castani a caschetto, gli occhi marroni con gli occhiali, la bocca regolare con i denti un po' sporgenti che a mio dire sono una cosa simpatica.
Il mio carattere è molto pacifico, non amo litigare, sono solare, quasi sempre allegra e tanto curiosa. Con gli amici riesco sempre ad andare d'accordo, perchè sono sincera e non porto mai il broncio, sono però un po' polemica e questo mi dispiace,Quando sono triste mi rifugio nella mia camera per un po' e poi cerco le coccole di mia mamma e così la tristezza svanisce.
Mi è piaciuto tanto il progetto "Il libro della vita" che stiamo facendo a scuola.La parte secondo me più interessanteè stata quella relativa alle scienze perchè ha soddisfatto le mie curiosità.
ALESSANDRA SOMMA 

Mi chiamo Giorgio e ho 11 anni, porto questo nome in ricordo del mio nonno.
La mia corporatura è snella e la mia statura è medio/alta. Ho i capelli color castgna, gli occhi rotondi, come due palline, di colore verde, il naso regolare e la bocca piccola con le labbra carnose e rosse.
Quando sono felice salto, ma quando mi arrabbio divento rosso come un peperoncino. Ho una grande passione ed è per la lettura. Mi piacciono tutti i generi anche se preferisco i racconti gialli e di avventura.
Io penso di essere un bambino molto simpatico e allegro, ma certe volte anche molto timido e sensibile.
Quest'anno abbiamo realizzato il progetto "Il libro della vita" e la parte che mi è piaciutaè stata quella relativa alle scienze perchè ha soddisfatto le mie curiosità.
GIORGIO IHOREA

lunedì 23 aprile 2012

Parabola del Seminatore (religione)

Parabola del Seminatore
Gesù si mise di nuovo a insegnare presso il mare. Una gran folla si radunò intorno a lui. Perciò egli, montato su una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la folla era a terra sulla riva.  Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: 
Ascoltate: il seminatore uscì a seminare.  Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo;  ma quando il sole si levò, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì.  Un’altra cadde fra le spine; le spine crebbero e la soffocarono, ed essa non fece frutto.  Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno».  Poi disse: «Chi ha orecchi per udire oda». Quando egli fu solo, quelli che gli stavano intorno con i dodici lo interrogarono sulle parabole.  Egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole, affinché:  Vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non comprendano; affinché non si convertano, e i peccati non siano loro perdonati“».  Poi disse loro: «Non capite questa parabola? Come comprenderete tutte le altre parabole?



William: Nelle varie letture trovo molto interessante questa parabola,  perché riesce a riassumere bene,  quello che ascoltando può produrre la parola, cioè gli insegnamenti di Gesù.
 Giulio: Non basta piantare soltanto. Non basta avere buona volontà. Non basta dire:”Signore!Signore!”. Bisogna sapere e capire  dove e come si usa lo sforzo che si fa. Altrimenti, si corre il rischio di perdere tutto. E, d’altra parte, non serve a niente un ottimo motore, se la benzina è acqua.
Bonucci F:  Tutto ciò, la natura ce lo insegna e la vita ce lo conferma. Gesù se ne è accorto e se ne è servito nelle sue parabole per chiarire il nostro impegno con Dio.
Lorenzo:Nel lavoro che si fa per il Regno di Dio, il risultato è spesso nullo o molto scarso; a volte, invece, va oltre ogni aspettativa.
Diletta: C’è chi attribuisce tutto a Dio e chi attribuisce tutto agli uomini.
Alessia: Gesù ci viene in aiuto, per chiarire il problema. Ascoltiamo ciò che egli dice.
Chiara: Nella parabola Gesù è di fronte alla folla, nell’atteggiamento del Maestro che insegna stando seduto. La parabola del seminatore si apre  e si chiude con l’imperativo dell’ascolto, perché ascoltare è insieme sentire e obbedire.
Martina:  Il seminatore semina la parola, cioè le cose buone, gli insegnamenti che gli uomini dovrebbero  mettere in pratica.

Giorgio:   Quelli che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la parola; e quando l’hanno udita, subito viene subito l’idea brutta e porta via la parola seminata , gli insegnamenti.
Kevin:  E così quelli che ricevono il seme in luoghi rocciosi sono coloro che, quando odono la parola, la ricevono subito con gioia;  ma non hanno in sé radice e sono di corta durata; poi, quando vengono tribolazione e persecuzione a causa della parola, sono subito sviati.
Rosignoli N. : Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine; cioè coloro che hanno udito la parola;  poi gli impegni mondani, l’inganno delle ricchezze, l’avidità delle altre cose, penetrati in loro, soffocano la parola, che così riesce infruttuosa.
Federico:  Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra sono coloro che odono la parola e l’accolgono e fruttano il trenta, il sessanta e il cento per uno.



sabato 21 aprile 2012

Ci presentiamo...V A

Ci presentiamo...V A


Ciao sono Tommaso, un bambino di 10 anni piuttosto alto e di corporatura snella. Ho gli occhi azzurri grandi e molto espressivi; infatti quando sono arrabbiato si vede subito dallo sguardo che si trasforma. Ho un carattere vivace e per questa ragione mi chiamano “Gian Burrasca”. Sono molto sensibile e corro sempre in aiuto di chi ha bisogno. Sono sicuro di me e questo pregio alcune volte si trasforma in difetto perche non mi arrendo mai. Posso sembrare arrogante in fondo, credo di essere dolce e generoso e queste doti mi aiutano a superare i miei difetti. Ho 2 passioni che mi rendono molto sereno: la pesca e l’ equitazione che amo da solo quando sono una “furia” così passa e quando sono felice per esserlo ancora di più!
Io penso che il progetto “Il libro della vita” siauna bellissima idea per ricordare il valore dell’uomo.
TOMMASO PERI

Io sono Ginevra e frequento la V elementare.
Ho i capelli color castano che al sole diventano più chiari con delle mecche bionde. Ho gli occhi marroni, il naso a patatina e la bocca grande con le labbra carnose. Sono sempre gentile e cortese con tutti e aiuto gli altri quando ne hanno bisogno. Per questo non ho mai perso un amico e non credo che non ne possa perdere mai uno. Quando sono felice oppure sono triste, mi viene da disegnare cosa provo in quel momento così scarico le mie emozioni. Sono molto appassionata di film e libri d’avventura.
Il progetto ”Il libro della vita”, mi è piaciuto molto perché ho potuto approfondire le mie conoscenze
.
GINEVRA SCIUBBA

Io mi chiamo Edoardo, i miei genitori mi hanno chiamato così perché è un nome nobile. Ho i capelli ricci e neri, gli occhi marroni e la bocca piccola. Sono un bambino simpatico, buono e molto sensibile. La mia passione è e, ancora, sarà il calcio infatti gioco come punta nella squadra Sauro e non per vantarmi sono molto bravo.
 EDOARDO  TOZZI 

Io mi chiamo Francesco e ho 10 anni.
Sono magro di corporatura e alto di statura. Ho i capelli castani, folti, morbidi, lunghi fino al collo e con la scriminatura sul lato destro. Essi sono sempre ordinati, infatti passo ore e ore davanti allo specchio a pettinarli, anche se a volte mi si scompigliano: cosa che odio tanto!
Io, come tutti, ho dei difetti, sono presuntuoso, vanitoso, permaloso, ma ho anche dei pregi, sono bravo, intelligente, educato, premuroso (forse un po’ troppo) e curioso.
La mia passione è la musica, infatti frequento la scuola di musica e sono molto bravo a suonare il pianoforte e il violino. Amo tanto leggere, perché così soddisfo le mie curiosità.
Quando sono felice chiacchiero in continuazione, mentre quando sono una “furia” urlo e mi arrabbio.

FRANCESCO D'ALOIA

Io mi Martina e ho 11 anni e frequento l’ultimo anno della scuola elementare. Non sono molto alta, ma la mia corporatura è piuttosto snella. I miei capelli sono sottili e basta anche una leggera brezzolina per spettinarli.
I miei occhi sono marroni, ma purtroppo coperti dagli occhiali da vista.
A volte mi accorgo di essere un po’ testarda e di non ammettere subito di aver sbagliato, nascondendo anche qualche malefatta.
Una cosa che mi rimprovera sempre la mia mamma è che sono una grande dormigliona, la mattina quando bisogna alzarsi per andare a scuola, la mamma deve chiamarmi tante volte. Ma parte qualche difettuccio, sono una brava ragazza, dolce e carina con tutti, che si mette sempre a disposizione degli altri.
Questo progetto “Il libro della vita” è stato molto interessante. A me sono piaciute tutte le attività che abbiamo svolto.   
MARTINA ZITELLI

Mi  chiamo   Javad  Ali
Ho  dodici  anni   e   vengo   dal   Pakistan
Mi  piace   giocare,  venire  a scuola  a leggere,  mi   piace   anche giocare a computer, andare con gli amici al parco.
Mi piace giocare con Mian, kanwal, Tukir.
JAVAD ALI

Mi  chiamo  Qasim  Ali  sono  nato   in  Pakistan, mi  piace  anche  Italia.
Mi  piace  leggere,  lavorare  a scuola, giocare a calcio, fare  gare  con  la  bici.  In  Pakistan guido la moto.

QASIM ALI

Mi chiamo Diletta, ho 10 anni e frequento la quinta elementare. Sono abbastanza alta per la mia età, ma di corporatura normale. I miei occhi sono scuri con un taglio allungato per il quale tutti dicono che sembro orientale, anche se io non li vedo così particolari. Il mio naso è un po’ a patatina e le mie labbra sono carnose. Sono generosa, affettuosa e allegra. Se una mia amica ha bisogno di me io l’aiuto volentieri, per un’amica non mi tiro mai indietro. Non sopporto le ingiustizie, infatti, se vedo una mia amica in difficoltà perché qualcun altro la offende o la tratta male, anche se non c’entro niente, io mi metto in mezzo per difenderla pur non essendo affari miei!! Mi piace disegnare, progettare e fare cose di precisione come incollare, tagliare...
Credo che la mia passione segreta sia quella dell’ architettura anche se forse è un po’ presto per dirlo. Adoro la televisione e i film d’amore, uno dei miei preferiti infatti è “La prima cosa bella” che parla dell’amore di una mamma per i suoi figli.
Il progetto “il libro della vita” è molto bello perché mette insieme tutte le materie. Mi è particolarmente piaciuto il lavoro che abbiamo svolto di scienze e italiano perché ho potuto esprimermi anche con il disegno, materia per la quale sono molto portata.
DILETTA FALCONI


Mi chiamo Francesco, ho 10 anni e sono di corporatura massiccia. Ho gli occhi verdi, naso, labbra e orecchie regolari, i capelli corti e castani. Ho sempre avuto un buon carattere: tranquillo e socievole, per cui ricevo sempre tantissime lodi. I miei difetti sono la testardaggine e l’essere disordinato,però credo di avere alcuni pregi di cui vado fiero, il più grande è quello di essere particolarmente buono e altruista verso gli altri, motivo per cui ho tantissimi amici. Altri pregi che possiedo sono la simpatia e il modo in cui seguo le regole sia di casa che scolastiche. La mia grande passione è la pesca, mi piace praticarla sia da solo che in compagnia. Un’ altra cosa che mi piace fare è leggere, trovo tutto interessante così soddisfo le mie curiosità. Il progetto “Il libro della vita” mi ha molto interessato soprattutto la parte riguardante scienze perché ho ampliato le mie conoscenze sugli alimenti.
FRANCESCO BONUCCI
 


Mi chiamo Francesco e ho dieci anni. I miei genitori mi hanno chiamato così perché gli ricordavo un loro caro amico che faceva il maestro.
Ho un carattere allegro,molto socievole e divertente, ma ho qualche difetto, sono competitivo, un po’ permaloso, a volte sono un po’ chiuso e non esprimo i miei sentimenti. Ho anche dei pregi: punto a dare sempre il massimo,sono un buon amico e so mantenere i segreti.
La mia passione è collezionare e giocare con i trasformers.
Mi piace molto leggere,soprattutto libri di avventura, ma quello che rileggerei volentieri è “La profezia della strega”.
Il progetto “Il libro della vita” mi è piaciuto perché lo abbiamo realizzato in vari modi: testi, disegni, ecc… , ma la parte che mi ha convinto di più è stata quella scientifica.

FRANCESCO BOGGI

Giovanni Maria, mi hanno chiamato così perché babbo mi voleva chiamare Giommaria e mamma Giovanni e allora è venuto fuori Giovanni Maria.
Ho una corporatura esile e non sono molto alto di statura. Sono un bambino un po’ permaloso e irruento, ma sono anche generoso e molto sensibile. La mia passione segreta è dare noia a mia sorella più grande. Una cosa che amo fare da solo è costruire palazzi e navi con le lego.
GIOVANNI MARIA LEDDA


Mii chiamo Leonardo e i miei genitori mi hanno dato questo nome perché ricorda Leonardo da Vinci. Ho gli occhi marroni e porto gli occhiali, il naso e la bocca son regolari e la carnagione è olivastra. Mi piace essere amico di tutti e dire sempre faccia alle persone quello che penso. La mia passioni sono i videogames la cosa che adoro fare da solo è giocare con il cane. Quando sono felice abbraccio mia sorella Matilde.
LEONARDO SANTUCCI


Mi chiamo Lorenzo, ho 10 anni e mezzo e frequento la classe quinta della scuola primaria. Sono un bambino di corporatura e altezza media, il mio viso ha lineamenti regolari e i miei occhi sono marroni. La mia carnagione è chiara e d’Estate quando mi abbronzo, sul naso e sulle guance mi appaiono tante lentiggini.
Sono un bambino socievole e chiacchierone che ha mille interessi: adoro l’informatica fin da piccolissimo e mi piace la musica pop italiana che ascolto appena ho un po’ di tempo libero per rilassarmi, magari mentre leggo un libro. Amo molto leggere e il mio genere preferito sono i gialli.
Sono un bambino tranquillo e vado d’accordo con tutti, mi piace andare a scuola per imparare cose nuove e per stare con i miei compagni con cui rido e scherzo volentieri. Ho anche dei difetti: sono permaloso e non dimentico facilmente se qualcuno mi fa un torto. Infine sono diffidente e lamentoso soprattutto quando devo fare delle cose che mi costano fatica e che ritengo noiose, come rimettere in ordine la mia camera.
Il progetto “Il libro della vita” mi è piaciuto molto perché è stato interessante. La parte che mi ha colpito di più è stata quella scientifica dove abbiamo trattato la produzione di vari cereali nel mondo e la storia del pane: un alimento semplice, ma universale con radici antichissime.
LORENZO CAMMAROTA


Mi chiamo Sophia e ho 10 anni. Il nome l’ha scelto il babbo perchè appartenuto a persone importanti e tradotto significa “ sapienza “, anche se da piccola calzavo le scarpe al contrario facendo fare grandi risate ai miei genitori.
La mia corporatura è esile anche se negli ultimi tempi ho messo su qualche chilo. Ho i capelli lunghi, lisci e biondi, più scuri alla base e chiarissimi, color oro, sulle punte, tanto che molte persone, fin da quando ero piccola, mi chiedono se sono naturali … che domande!
Anche il colore degli occhi è particolare, non sono nè verdi nè marroni, ma cambiano a seconda della luce.
La particolarità del viso sono due nei sulle guance posti all’incirca nello stesso punto.
Mi considero una bambina socievole con tutti, disponibile, caparbia e forse troppo generosa.
Ho tante passioni:la lettura, la musica,la pittura,il surf e giocare con i bambini piccoli;tra queste quella che mi piace fare da sola è la pittura,mi rilassa molto!
Il progetto “Il libro della vita” è stato interessante perché ho potuto approfondire le mie conoscenze.

SOPHIA GOLINI

Mi chiamo William, un nome un po’ strano,ma ultimamente nominato per il famoso principe d’Inghilterra. Sono nato a Fidenza,in provincia di Parma, ma vivo a Grosseto insieme alla mia famiglia. Ho una corporatura esile perché sono molto magro; infatti non mangio tanto e la mamma si preoccupa sempre e mi minaccia dicendomi che mi fa fare le punture. Sono molto vanitoso, ma non so se è un pregio o un difetto, mi essere sempre in ordine. Sono un po’ permaloso e anche molto testardo.Sono un osservatore taciturno, mi piace guardare le persone e “studiarle” senza commentare nulla. La mia passione più grande non è affatto segreta, anzi, lo sanno tutti che adoro il calcio a tal punto che se anche non trovo nessuno con cui giocare, prendo un pallone e palleggio da solo contro il muro. Sono uno sportivo a tutti gli effetti e quando sono rilassato mi metto sul divano con Olivia, la mia cagnolina e guardo in TV  tutti gli sport, dalla pallavolo al nuoto, ecc…Quando sono triste vado nella mia camera, mi sdraio sul letto e ascolto la musica perché mi rilassa. Sono un tipo molto paziente e generalmente sopporto tutto tranne la maleducazione nei confronti miei e degli altri.Quando mi arrabbio sono guai!!!Il progetto “Il libro della vita” è stato molto interessante e piacevole perché ha coinvolto  tutte le materie. La parte del progetto che mi è piaciuta di più è quando ho potuto esprimere la mia creatività nell’illustrazione della poesia.
WILLIAM CONSONNI


Sono Alessia, ho 11 anni e frequento la quinta elementare. Sono di corporatura snella e di statura abbastanza alta. I miei capelli sona lisci e castani con dei riflessi biondi. Ho gli occhi grandi e verdi e la bocca carnosa e rossa. Mi dicono che ho un bel carattere: solare, allegro che va d’accordo con tutti, anche se a volte mi rendo conto di essere un po’ permalosa e gelosa delle mie cose.
Amo fare sport, leggere, stare in compagnia e la mia passione preferita è provarmi i vestiti più eleganti e le scarpe con il tacco della mia mamma anche se so che lei non vuole perché faccio una gran confusione.
Quando sono felice accendo la musica e inizio a ballare per tutta la casa, mentre quando sono arrabbiata, divento una furia, mi chiudo in camera e non voglio vedere nessuno.
Il progetto ”Il libro della vita” che abbiamo svolto a scuola è stato molto interessante. In particolare mi è piaciuto quello che abbiamo fatto in italiano e scienze.
ALESSIA RADICONI

Il mio nome è Chiara, mi chiamo così in onore della mia nonna paterna,che purtroppo non è vissuta abbastanza a lungo da potermi conoscere.
Ho dieci anni e frequento la V elementare. Sono una bambina alta e snella.
Non riesco a stare ferma un attimo:anche quando faccio i compiti, piedi e gambe sembrano avere volontà propria.
Sono molto affettuosa, espansiva ed altruista, ma divento ribelle verso le persone che, in qualche modo, feriscono la gente a cui tengo.
Una mia passione è sicuramente quella di preparare dolci insieme a mia zia; quando sono sola invece amo leggere.
Quando sono felice non riesco a stare né ferma né zitta, sorrido per un nonnulla e vorrei che tutti fossero del mio stesso umore.
Il progetto “Il libro della vita” si è rivelato davvero molto interessante perché coinvolge quasi tutte le materie scolastiche, arricchendo così le nostre conoscenze.
CHIARA FRIOZZI



Mi chiamo Omar, ho 10 anni e frequento la V elementare. il mio nome è stato scelto da mia sorella. Ho i capelli castano scuro, gli occhi di colore marrone che mi piacciono molto in quanto li uso per fare la faccina dolce.
Sono un bambino modesto, timido, ma a volte molto suscettibile. La mia passione segreta è leggere i libri di notte.
Il progetto “Il libro della vita” è stato molto bello e interessante perché alcuni lavori li abbiamo realizzati collettivamente.
In particolare mi sono piaciuti i lavori di scienze e italiano.

OMAR KHOURIBECH

Mi chiamo Francesco,ho dieci annie frequento la quinta elementare. Sono alto, magro, con i capelli biondi e gli occhi castani.
Il mio nome è stato scelto da mio fratello più gtande, perchè così si chiamava il suo miglior amico.
La mia passione segreta è andare di nascosto con l'xbox 360  di mio fratello, perchè lui non vuole. Non sono un gran lettore perchè mi piacciono di più i films, uno in particolare è stato "Viaggio al centro della terra" che rivedrei volentieri
Francesco Bartolini

Il seminatore (italiano)

Il Seminatore
Giugno 1888

 Il quadro è dipinto da van Gogh verso il 17 giugno 1888, ed è un tentativo di realizzare un’immagine in cui la figura immersa in un paesaggio sia il punto focale, dominante, della composizione. La figura del contadino è ispirata al Seminatore di Millet, del 1850: di questo dipinto van Gogh possedeva un’incisione di Lerat, dalla quale realizza un disegno nel 1881, e nel 1889, durante il periodo trascorso nella clinica di Saint-Rémy, un olio (Il seminatore).


Vincent Willem Gogh
Van Gogh nacque nel 1853 in un piccolo villaggio, di nome Goot Zundert, del Brabante olandese. Questa regione, situata ai confini con il Belgio, pur appartenendo ai protestanti Paesi Bassi, dal punto di vista religioso risentì delle influenze cattoliche delle Fiandre. Il padre e lo zio di Vincent erano pastori protestanti e appartenevano alla Scuola di Groninga, un movimento riformista sorto nell'Ottocento all'interno del calvinismo olandese che, aspirando al prevalere della religiosità sentita rispetto all'aridità del dogma, volentieri si ispirava all'Imitazione di Cristo di Kempis e al Viaggio del Pellegrino di Bunyan. Anche Vincent, dopo alcuni fallimenti nel lavoro e in amore, maturò in Inghilterra la vocazione religiosa decidendo di seguire le orme paterne. Il tentativo fallì, ma egli riuscì tuttavia a dedicarsi per un certo tempo alla predicazione come evangelizzatore laico. Esistono alcuni sermoni sul tema della semina dove egli paragona Dio a un seminatore che "infonde la sua benedizione nel seme del suo Verbo gettato nei nostri cuori (sermone del 1876)". Un'espressione che getta luce non solo sulla parabola marciana, ma anche su una delle prime tele di Vincent raffiguranti il seminatore